Gioco d’Azzardo Patologico, ludopatia.

Dipendenza da slot machine, roulette, videopoker, gratta e vinci, corse dei cavalli, partite di calcio, videogiochi, enalotto, superenalotto …

Scarica il Test per valutare la gravità del DISTURBO da GIOCO d’AZZARDO PATOLOGICO –The South Oaks Gambling Screen Lesieur H.R., Blume S.B., (1987), Am J Psychiatry, 144:9-

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 “New addictions” o Nuove dipendenze:

in esse l’oggetto della dipendenza non è una sostanza ma bensì un comportamento ormai accettato nella società  “nei bar ormai è possibile giocare dalle piccole somme di denaro a più contingenti somme” , c’è un radicamento nell’ambiente, nella vita quotidiana e nella comunità. E’ possibile impegnare denaro ogni giorno ed a ogni ora. Ci si spinge a cercare nuovi punti di gioco oltre quelli già conosciuti, al di fuori dell’ambiente di lavoro e da dove si abita.

Lotto, superenalotto, gratta e vinci, bingo, slot, casinò, giochi on line da personal computer, e scommesse in genere fanno si che il gioco abbia anche un valore collettivo socializzante, come occasione di incontro e comunicazione sociale (Guglielmo Campione, A. Nettuno 2007).

Dal 1° gennaio 2013, tutti i gestori di sale da gioco e di esercizi in cui vi sia offerta di giochi pubblici, o anche di scommesse, hanno l’obbligo di esporre ben visibile materiale informativo sul gioco d’azzardo. Lo stabilisce il decreto-legge cosiddetto Balduzzi (D.L. n° 158 del 13.09.2012, art. 7, comma 5),convertito in legge l’8 novembre 2012. Vi è dunque l’obbligo, per  i gestori di sale da gioco e di esercizi, in cui vi sia offerta di giochi pubblichi,  ovvero di scommesse su eventi sportivi, anche ippici, e “non sportivi”  a esporre, all’ingresso e all’interno dei locali, il materiale informativo diretto a evidenziare i rischi correlati al gioco d’azzardo patologico (GAP).

Il GAP  (gioco d’azzardo patologico)  ha un andamento pervasivo sulla vita del soggetto, anche esso appartiene alla categoria delle dipendenza e quindi anche esso comporta  delle caratteristiche tipiche con rispettive condotte comportamentali:

  • tolleranza (mostra un crescente bisogno nei confronti del gioco di azzardo, aumentando la frequenza delle giocate, il tempo speso a giocare, la somma spesa nel tentativo di recuperare le perdite, investendo più delle proprie possibilità economiche e trascurando i normali impegni della vita per dedicarsi al gioco. Aumento progressivo del gioco per ottenere lo stesso livello di eccitamento),

  • astinenza (sensazioni di nervosismo, ansia, agitazione se si tenta di smettere) e la discontrollo degli impulsi (presunta capacità di poter smettere , senza riuscirci realmente, impotenza ).

Diagnosi e Sintomi del Gioco d’Azzardo Patologico

Nella prima bozza dei nuovi criteri diagnostici del DSV-5 proposte dall’APA (American Psichiatric Association) le revisioni proposte includevano la creazione di una nuova categoria diagnostica per le “dipendenze comportamentali” nelle quali verrà inserito il “gambling”.  Alcuni specialisti hanno richiesto l’inclusione, all’interno di questa categoria, anche della dipendenza da internet, ma ancora non esistono dati sufficienti per rendere ufficiale tale inserimento. Al contrario, però, questa diagnosi verrà inserita in appendice, con lo scopo di promuovere studi sull’argomento. Sin dal 1980 il comportamento compulsivo legato al gioco d’azzardo è stato considerato dall’Associazione degli Psichiatri Americani, una patologia e come tale è stata descritta nel DSM IV (Manuale Statistico  e Diagnostico).
Il gioco d’azzardo qualora venga diagnosticato come patologico, rientra nell’area dei Disturbi del Controllo degli Impulsi come risulta dal DSM-IV.

Secondo la classificazione del Manuale perché sia diagnosticata questa patologia, devono verificarsi entrambi i criteri A e B e, all’interno del criterio A, almeno 5 sottocriteri (di seguito indicati):

Criterio A.
Nel criterio A, il clinico deve riscontrare nel cliente  un persistente e ricorrente comportamento di gioco d’azzardo maladattivo, come indicato da cinque (o più) dei seguenti criteri:

1. E’ eccessivamente assorbito dal gioco d’azzardo (per es., è eccessivamente assorbito nel rivivere esperienze passate di gioco d’azzardo, nel soppesare o programmare la successiva avventura, o nel pensare ai modi per procurarsi denaro con cui giocare);

2.  Ha bisogno di giocare d’azzardo con quantità crescenti di denaro per raggiungere l’eccitazione desiderata;

3. Ha ripetutamente tentato senza successo di controllare, ridurre, o interrompere il gioco d’azzardo;

4. E’ irrequieto o irritabile quando tenta di ridurre o interrompere il gioco d’azzardo;

5. Gioca d’azzardo per sfuggire problemi o per alleviare un umore disforico (per es., sentimenti di impotenza, colpa, ansia, depressione);

6. Dopo aver perso al gioco, spesso torna un altro giorno per giocare ancora (rincorrendo le proprie perdite);

7. Mente ai membri della famiglia, al terapeuta, o ad altri per occultare l’entità del proprio coinvolgimento nel gioco d’azzardo;

8. Ha commesso azioni illegali come falsificazione, frode, furto, o appropriazione indebita per finanziare il gioco d’azzardo;

9. Ha messo a repentaglio o perso una relazione significativa, il lavoro, oppure opportunità scolastiche o di carriera per il gioco d’azzardo;

10. Fa affidamento su altri per reperire il denaro per alleviare una situazione finanziaria disperata causata dal gioco d’azzardo.

Criterio B.
Nel criterio B, bisogna essere sicuri che non ci sia comorbidità con un Episodio Maniacale.

Al momento esiste un utile Test per valutare la gravità del DISTURBO da GIOCO d’AZZARDO PATOLOGICO è il “SOGS” The South Oaks Gambling Screen Lesieur H.R., Blume S.B., (1987), Am J Psychiatry, 144:9 (clicca qui per visualizzarlo).

Custer nel 1982 ha descritto molto bene l’evol’uzione patologica e quindi sintomatologica del gioco d’azzardo patologico in una successione di fasi:

FASE VINCENTE gioco occasionale
vincite iniziali
gioco come rimedio (contro la depressione, l’ansia ecc.)
si prova piacere
FASE PERDENTE
gioco solitario
aumenta la quantità di denaro e tempo investiti
perdite prolungate
si pensa solo al gioco
si utilizzano coperture e menzogne
non si riesce a smettere di giocare
inseguimento delle perdite
sviluppo dei sintomi della dipendenza
si fanno debiti
FASE DI DISPERAZIONE
marcato aumento del tempo e denaro dedicati al gioco
isolamento sociale
panico
azioni illegali
arresti, divorzi

La Psicoterapia

La condizione necessaria per l’avvio di un contratto terapeutico con il cliente è che esso abbia la volontà di intraprendere un cambiamento. Questa volontà consiste nel raggiungimento della consapevolezza dell’essere in difficoltà.

Nell’intraprendere una terapia non è utile che il “giocatore” sia costretto da un familiare. Infatti ogni tentativo di bloccare l’attività, o lo spiegarne la distruttività e insensatezza del giocare d’azzardo, in realtà incrementa l’attività del gioco a causa dell’aumento del senso di inadeguatezza non sentendosi compreso e quindi isolato, solo.

L’altro elemento importante che può spingere alla necessità di rivolgersi ad uno psicologo, è la perdita della libertà nel giocare, non è possibile fermarsi!  Il gioco come necessità, qualcosa più forte di noi stessi. Non si è più liberi di giocare, si è “costretti a farlo”.

Secondo Blaszczynski e Silove  (1995) ovviamente l’indicazione è di evitare gli stimoli al gioco (ad esempio bar o connettendosi a siti di scommesse anche “solo per guardare”…) e la frequentazione di altri giocatori, o compagni di gioco.

Silvana Mazzocchi (2005) sostiene con forza che la terapia di gruppo per i giocatori d’azzardo e per le loro famiglie rappresenta uno degli strumenti più adeguati per affrontare questo tipo di dipendenza, che è sempre più emergente nella nostra società.

Quasi sempre il giocatore compulsivo d’azzardo arriva al primo colloquio spaventato dall’emergenza perdite/spese/debiti, che bisogna subito affrontare con un piano di risanamento ragionato che lo responsabilizzi e non risponda alla logica del tutto subito.  Si rende sempre necessario che il giocatore eviti di gestire grosse somme di denaro, è consigliato che esca di casa con lo stretto denaro necessario. Questo aiuta, nel momento di astinenza nel quale non avendo denaro a disposizione ci si controlla meglio, aumentando il senso di autoefficacia e facilitando il percorso psicoterapeutico.

La psicoterapia per essere efficace e durevole deve essere  seguita per diversi mesi e con frequenza settimanale, “l’atteggiamento ossessivo compulsivo di dipendenza è secondario ad un malessere nascosto e più profondo”.

Le slot e il gioco in genere, diventano spesso un modo (autolesivo) per rifugiarsi dai problemi, luogo in cui potersi sentire liberi e vivi. Spesso è utile il risveglio di altre aree affettive del cliente aiutandolo a trovare nuovi stili comportamentali più adattivi per il “Ben-Essere”.

FILMOGRAFIA: Per approfondimenti attraverso film sul tema della compulsione al gioco clicca qui

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BIBLIOGRAFIA

  • APA (2000) Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, IV edizione text revision (DSM-IV-TR). Masson, Milano 2001
  • Blaszezynski A., Silove D.: Cognitive and behavioral therapies for pathological gambling. J Gambl stud 11:195-220, 1995.
  • Croce M, (2001, a) Per una nuova teoria e funzione sociale del gioco d’azzardo, in G. Lavanco, Psicologia del gioco d’azzardo, McGraw-Hill, Milano
  • Croce M., (2001,b),Vizio, malattia, business? Storia dei paradigmi del gioco d’azzardo, in Croce M., Zerbetto R. Croce M., Zerbetto R., (a cura di), (2001), Il gioco & l’azzardo, Franco Angeli, Milano
  • Custer R. (1982), “An overview of compulsive gambling”, Caron P.A., Yolles S.F., Kieffen S.N. (a cura di), Addictive Disordes Update: alcoholism, drug abuse, gambling, New York, Human Science Press, pp. 107-124.
  • Custer R., Milt H. (1985), When luck runs out: help for compulsive gamblers and their families, New York, Warner Books.
  • Guglielmo Campione, A. Nettuno 2007, Il gruppo nelle dipendenze patologiche ,FrancoAngeli, 2007 (304 pagine)
  • Jon E. Grant, Marc N. Potenza, Il gioco d’azzardo patologico: Una guida clinica al trattamento Springer, 28/giu/2010 – 190 pagine
  • Lesieur HR, Blume SB, The South Oaks Gambling Screen (SOGS): a new instrument for the identification of pathological gamblers. Am J Psychiatry 1987; 144: 1184-1188
  • Rigliano, P. Croce, M. (2001). Giochi d’azzardo e tossicodipendenza in (a cura di Croce M, Zerbetto R.) Il gioco & l’azzardo, Franco Angeli, Milano
  • Silvana Mazzocchi, Mi Gioco la Vita, Dalai editore, 2005 (264 pagine).
  • Umberto Nizzoli, M. Pissacroia, Trattato completo degli abusi, Piccin, 2002 (1600 pagine)
  • Ettore Zinzi http://ettorezinzi.wordpress.com
  • Decreto-legge cosiddetto Balduzzi (D.L. n° 158 del 13.09.2012, art. 7, comma 5),convertito in legge l’8 novembre 2012.

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