Canadian Medical Association e l’Internet Addiction Disorder (IAD)
La Canadian Medical Association sostiene che la Internet Addiction Disorder «è reale quanto l’alcolismo: provoca -come le altre patologie da dipendenza- problemi sociali, desiderio incontrollabile, sintomi astinenziali, isolamento sociale, problemi coniugali e prestazionali, difficoltà economiche e lavorative» (Cantelmi, D’Andrea, 2000).
I soggetti maggiormente predisposti al suo sviluppo sono persone di età compresa fra i 15 e i 40 anni, con difficoltà comunicative derivanti da problemi psicologici e psichiatrici, familiari e relazionali: dunque, da una qualche forma di emarginazione. Altri fattori di rischio sono l’isolamento geografico, l’elevato grado d’ informatizzazione negli ambienti lavorativi, i lavori notturni e isolati. In particolare, sarebbero maggiormente esposti gli individui con difficoltà a comunicare in maniera consueta: soggetti con personalità di tipo ossessivo-compulsivo[1] e/o tendenti al ritiro sociale e/o con marcati aspetti d’inibizione nei rapporti interpersonali. La IAD si configurerebbe in loro come un comportamento di evitamento, di fuga: si rintanerebbero nella rete per non affrontare le problematiche esistenziali.
[1] compulsione o coazione (ingl. compulsion; ted. Zwang; fr.compulsion), la coazione indica una tendenza coercitiva e irrazionale che spinge l’individuo a mettere in atto determinati comportamenti di cui egli stesso riconosce l’inutilità e l’inadeguatezza, ma la cui mancata esecuzione provoca in lui una sensazione di angoscia. I sintomi compulsivi, o coatti, sebbene possano manifestarsi all’interno di varie patologie psichiche, sono caratteristici della nevrosi ossessiva, dove si distinguono le coazioni che si riferiscono a idee che il soggetto non può fare a meno di pensare, e le coazioni che riguardano atti, comportamenti, condotte che 1’individuo si sente costretto a compiere.